La
musica che accompagna l’emergere di Siegfried dalla caverna di Fafner – mentre
si appende il Tarnhelm alla cintola e si infila l’Anello al dito - è quanto di
più lontano (almeno apparentemente) possa immaginarsi rispetto allo scenario
presente. Cosa portano infatti alle nostre orecchie i sei (!) corni? Il motivo
del Canto delle Figlie del Reno, sì, proprio quello
che avevamo udito per la prima volta nel Rheingold, e nel più puro DO maggiore
(qui poco dopo contrappuntato in SOL dalla tromba bassa col tema dell’Oro). Ma attenzione: dopo le prime due
battute, che recano precisamente il motivo (LA-SOL/LA-SOL) nella forma della
sua prima apparizione, ecco che la melodia, pur mantenendosi in DO, diviene
quella cantata (allora in RE bemolle) verso la fine della Vigilia dalle tre Rheintöchter – rimaste vedove dell’oro -
nell’accorato richiamo a Wotan e agli dèi per chiederne la restituzione: Rheingold! Rheingold! Reines Gold! Wie lauter und hell leuchtest
hold du uns! Um dich, du klares, wir nun klagen: gebt uns das Gold! O gebt uns das reine zurück!
Ora
dobbiamo, come sempre, domandarci che cosa c’è sotto a questa apparente
stranezza, poiché sappiamo che in Wagner nulla avviene mai per caso, o per
stucchevole esibizionismo; poichè ben conosciamo l’arte con cui il gran mago manipola
e impiega i suoi temi – che di volta in volta assumono forme e connotati
diversi - per raccontarci ciò che l’azione immediata non ci potrebbe dire. Sì, perché
a prima vista verrebbe spontaneo pensare che sia il motivo dell’anello (che
pure era risuonato nelle orecchie dei fratelli nibelungici poco prima…) a dover
accompagnare Siegfried, data l’importanza che la cosa riveste.
Ma
intanto: Siegfried nulla sa di quell’Anello,
dei suoi trascorsi, dei suoi poteri(1) e soprattutto della maledizione che
grava su chiunque se ne impossessi. Lui l’ha recuperato solo seguendo l’invito
dell’Uccellino, e infatti la prima cosa che dice è di non sapere a che gli
possa servire quel giocattolo.
Invece,
primo: il motivo del Canto delle Figlie del Reno -
nella tonalità di DO maggiore - non solo rappresenta per noi una struggente
reminiscenza del bel tempo che fu (quando Alberich ancora non aveva perpetrato
la sua profanazione) ma perfettamente si addice a descrivere l’intima essenza
dell’Anello medesimo, il suo essere innanzitutto, appunto, Oro del Reno, l’elemento
naturale più puro e incontaminato, così come genuina e naturale e ingenua, e
ancora incontaminata, è la personalità di Siegfried che ora lo reca al dito.
Non
solo, secondo: la sua presentazione nella forma lamentevole dell’ultima sua
apparizione nel Rheingold ci dice qualcosa di più: ci sottolinea un fatto di
importanza enorme: l’Oro del Reno, sotto
forma di Anello, è tornato per la prima volta in mani pulite! Mai
come ora quell’accorata richiesta delle tre ninfe potrebbe essere soddisfatta,
con la restituzione del maltolto al letto del fiume. E forse è proprio questa
l’azione che, compiuta da lui(2), renderebbe Siegfried davvero Walter der Welt (come cantò l’Uccellino)
signore di un mondo purgato da tutti i peccati originali (di Wotan e Alberich),
un mondo tornato ingenuo e puro, fatto a sua immagine e somiglianza!(3)
E
infine, terzo: a proposito del grande padre-Reno (dal cui seno l’oro fu
strappato) abbiamo qui una chiara premonizione di un futuro (quello di
Siegfried e poi di Brünnhilde) che sarà tanto radioso quanto effimero, e di cui
ancora una volta il mitico fiume sarà testimone - lo vedremo e lo ascolteremo
stupendamente nel Rheinfahrt - e,
alla fine della Commedia, anche
attivo protagonista!
Insomma:
in questo brevissimo scorcio (di sole 18 misure) Wagner crea un nesso, magari
sotterraneo (o… subacqueo, o… aereo) fra: l’Uccellino - che ha suggerito a
Siegfried di raccogliere l’anello - l’Oro del Reno da cui l’anello fu ricavato,
e le tre Ninfe che lo custodivano e che ne reclamano la restituzione. Ancora
una volta: è solo un caso che il canto dell’Uccellino e il Weia-Waga delle
Ninfe impieghino esattamente le stesse identiche 5 note di una scala
pentatonica?
Siegfried
chiude la sua esternazione tenendosi l’anello come ricordo della sua vittoriosa
tenzone con Fafner; una modulazione ci ha portato da DO a SIb e le due trombe esplodono
in questa tonalità il tema ampliato della Spada, a sottolineare il fresco
ricordo dell’impresa del ragazzo, che peraltro ancora non ha imparato cosa sia
la paura (“doch das Fürchten noch nicht gelernt!”)
E
su quel gelernt il canto di Siegfried
resta sospeso sul FA, dominante di SIb, ma ora una modulazione arditissima (un tritono!) ci
porta alla lontana tonalità di MI maggiore (e alla sua sottodominante LA): dal
presentimento indotto dall’Oro del Reno siamo infatti tornati al… presente; e
il presente ha le fattezze dell’Uccellino del bosco, sempre appollaiato sulla
cima del gran tiglio, la cui vocina Siegfried ricomincia ad ascoltare, in mezzo
al fremito di sestine della foresta.
Ora
che Siegfried possiede elmo ed anello – così canta il pennuto - farà bene a
stare in guardia da Mime, l’infedele! Ascolti attentamente le sue parole, come
può fare grazie all’aver gustato il sangue del drago, e ne scoprirà le pessime
intenzioni.
Il
tema dei Wälsi si leva adesso,
dolcissimo e toccante, nel clarinetto, poi nei violoncelli e infine nel corno,
proprio mentre Mime si avvicina di soppiatto, osservando il pensieroso Siegfried
che sta ancora meditando su ciò che ha appena prelevato dal tesoro. E se un
Viandante scaltro lo avvicinasse proprio ora, si chiede, non potrebbe forse
intortarlo con qualche storiella farlocca? e prendersi l’anello?(4) Sì, qui
bisognerà agire con astuzia doppia per infinocchiare il ragazzo.
Il
tempo e l’atmosfera sonora cambiano radicalmente: perché ora ci dobbiamo
preparare ad una (anzi, propriamente all’ultima!) delle ipocrite adulazioni di
Mime.
___
Note:
1. Come si è detto, pare che
Siegfried abbia già dimenticato, forse perché non ne comprende il senso,
l’avvertimento dell’Uccellino relativo ai poteri dell’Anello.
2.
Vedremo come ciò accadrà soltanto nelle ultime battute di Götterdämmerung, e
grazie a Brünnhilde!
3.
Sappiamo che non sarà così, poiché quei peccati originali dovranno essere prima
scontati fino in fondo.
4. Mime
proprio non conosce la testardaggine del ragazzo, che non si farà per nulla abbindolare
da Wotan!
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