Fin
qui tutto è filato (quasi) alla perfezione per quel nano presuntuoso e
rancoroso che si è messo in testa di diventare l’essere più potente del mondo: ha
in qualche modo allevato l’unico individuo potenzialmente in grado di
neutralizzare Fafner, lo ha convinto ad affrontare il drago, lo ha guidato fino
alla caverna di costui, ha assistito al positivo compiersi dell’impresa, ed ora
non gli resta da mettere in atto che l’ultima fase del suo fantastico piano:
far bere a Siegfried la pozione narcotizzante, ucciderlo con la sua stessa
spada e… voilà, ecco presi tre (neanche
due) piccioni con una fava: Siegfried, Alberich e Wotan!
Benvenuto,
Siegfried! Ma com’è adulatorio l’approccio del nano, tutto fatto di settime discendenti (ricordate il
preludio? nulla è casuale in Wagner!) Però il flauto, ripetendone un inciso del
canto, sembra ricordare l’ammonimento dell’Uccellino al ragazzo, a diffidare
del tutore… E questi incisi verranno successivamente riproposti da corno
inglese, oboe e clarinetto, proprio a sollecitare Siegfried a comprendere la
verità che si cela dietro le ingannevoli moine del nano. Sì, perché ora, oltre
che il canto dell’Uccellino, Siegfried è in grado di decifrare anche i pensieri di Mime(1). Ecco quindi che la
musica dolciastra ci propone le ipocrite menzogne del nano; mentre il testo,
contemporaneamente, trasmette (a
Siegfried e a noi) le sue autentiche e criminose intenzioni!
L’hai
finalmente imparata, la paura? chiede servilmente Mime. No, non ho ancora
trovato un maestro all’altezza, replica Siegfried, mentre dai tromboni esce uno
spezzone del tema della sua Gioia di
vincere, comparso al momento di forgiare la spada. Però t’è riuscito di far
secco il lucertolone, vero? - adula Mime, col flauto a ricordare a Siegfried
l’ammonimento dell’Uccellino - e immagino non sia stato uno scherzo… Sì, replica
il ragazzo (mentre il motivo della gioia
torna sommessamente nei clarinetti) ma quel drago lo odio meno di colui che mi
ha spinto ad ammazzarlo!
Calmati,
caro, vedrai che ti toglierò presto il disturbo, chiudentoti gli occhi: ciò per
cui ti ho allevato amorevolmente, adesso tu lo hai compiuto, e a me non resta
che recuperare il bottino (lo canta su un inciso del motivo con cui, alla fine
del primo atto, aveva pregustato il successo, mentre i fiati intonano proprio
il tema cosidddetto del Bottino) e
non mi sarà difficile abbindolarti!
Così
pensi di farmi del male? La risposta di Siegfried è supportata dall’inciso
dell’Uccellino, nel corno inglese, che certifica che il ragazzo ha ben compreso
quali siano le vere intenzioni del nano.
Ma
io non ho proprio detto questo! Mime sembra per ora più stupirsi che
preoccuparsi del fatto che Siegfried gli legga nel pensiero; ma la spiegazione
che poi fornisce non fa che peggiorare le cose: il tono accattivante del suo
canto (che si muove quasi cullandosi tra dominante e tonica di RE maggiore, e
non per nulla viene catalogato come il tema dell’Ipocrisia di Mime) contrasta ferocemente con le sue parole (o
meglio: con le sue intenzioni, che Siegfried però comprende perfettamente!)
Guarda, caro, io ho sempre odiato te e la tua schiatta; se ti ho allevato, mica
è stato per amore, certo che no, ma per poter arraffare il tesoro di Fafner; e
ora che tu hai tolto di mezzo il drago, dovrai lasciarmi volentieri il bottino,
oppure – caro figlio mio! (strepitosa qui la cadenza che sale FA#-SOL-LA per
poi scendere al SI, sulle parole Siegfried,
mein Sohn, pronunciate come se Mime fosse pronto a dar la vita per il
ragazzo, come reca la didascalia) – mi dovrai lasciare la vita!
Quasi
imbeccato dall’oboe, che canta la melodia dell’Uccellino, Siegfried replica:
caspita, che tu mi odiassi – qui violoncelli e poi il primo corno citano
l’incipit dei Wälsi - l’avevo capito
da sempre, ma non che volessi anche la mia vita!
Il
povero Mime non sa più che pesci pigliare: ma che ti sei messo in testa? perché
mi capisci a rovescio? E adesso porta il suo affondo, estraendo la fiasca con il narcotico e attaccando la
dolciastra melodia-ninnananna in tempo ternario (il cosiddetto tema dell’Educazione) tante volte udita nel primo atto: caro
Siegfried, sarai stanco morto per la fatica, bevi un poco di questa corroborante
pozione che io ho preparato mentre tu forgiavi la spada. Basterà un sorso
e… io mi potrò prendere spada, elmo e
tesoro, hihihi!
Ora
è il clarinetto ad accompagnare con il motivo dell’Uccellino la risposta di
Siegfried: ma bravo, così adesso vorresti rubarmi spada, anello e tutto il
resto?
Mime
sta per uscire di sé: ma come, io mi faccio in quattro per dissimulare le mie
vere intenzioni, e tu capisci tutto alla rovescia! Ancora sulla sua ipocrita
ninnananna esclama: ascolta attentamente le mie parole (in inglese si direbbe: read my lips!) Su, bevi questa bevanda
ristoratrice, in fin dei conti l’hai fatto anche altre volte!
Sì,
effettivamente berrei volentieri qualcosa di buono, ma tu come l’hai preparata
codesta broda? Ah,
tu soltanto pensa a berla, e vedrai che bell’effetto ti farà! (lo dice come
scherzasse, il fetentone, ma Siegfried ormai ne comprende perfettamente le
intenzioni). I tuoi sensi se n’andranno in un baleno, resterai lì come
stecchito! Io potrei allora limitarmi a prendere il bottino ma certo, al tuo
risveglio, non mi sentirei troppo al sicuro… e allora, per godermi l’Anello in
santa pace (e qui udiamo il motivo a terzine discendenti, cosiddetto del suo Sotterfugio!) con la tua tagliente spada
ti mozzerò la testolina, hihihi!
Così
mi vorresti uccidere nel sonno? Ma che diavolo, ho detto proprio così? No,
guarda (e intona la sua melliflua cantilena) io voglio solo tagliarti la testa!
E senza indugio, perché non solo ti odio con tutto il cuore (ancora uno
spezzone dei Wälsi) ma soprattutto poiché
c’è in agguato Alberich(2) che potrebbe mandare in fumo il mio piano. Attenzione
ancora al clarinetto, che intona il richiamo dell’Uccellino! Ecco, caro
ragazzo, figlio di lupo (tema della Meditazione): tracanna l’intruglio e… (tema
dei Nibelunghi nei fiati) schiatta!
A
questo punto Siegfried, letteralmente nauseato, stecchisce Mime con un sol
fendente della sua Nothung(3): ecco, assaggia tu la mia spada, lurido
cialtrone!
Alberich
ha osservato tutto da un anfratto nella roccia, ed esplode in un’impressionante
- e straordinaria per concezione musicale - sghignazzata sul tema completo dei
Nibelunghi: Ha-haha/hahaha/ha-haha/hahaha/ha!(4)
___
Note:
1. Questa è una geniale invenzione
di Wagner: nelle saghe, Sigurd viene semplicemente avvertito dagli uccelli
delle cattive intenzioni di Regin.
2. È questa la prima, e anche
l’ultima volta che Siegfried ha un (sia pur labilissimo)
contatto con Alberich: i due mai si incontreranno, né mai più Siegfried sentirà
parlare del forgiatore dell’Anello.
3. Nelle
saghe la scena è assai più macabra e raccapricciante e a ruoli quasi capovolti:
Sigurd mozza di netto il capo al tutore, senza tanti complimenti, né premesse,
mentre costui è sprofondato nel sonno. (E poi, già che c’è, si mangia il cuore
di lui e di Fafnir e ne beve il sangue!)
4. Capita
a volte di sentire il baritono che interpreta Alberich uscirsene con una
risata… personalizzata, il che le toglie tutto il mirabile effetto.
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