Al
chiudersi del Rheinfahrt lo scenario
musicale si era incupito assai: quasi che i suoni avessero voluto accelerare i
tempi e precedere Siegfried verso la sua infausta destinazione, per anticiparne
i tratti inquietanti, e poi per introdurci ai preparativi dell’accoglienza
truffaldina cui il nostro eroe sarà fatto oggetto. Adesso invece, guidati dalle
esclamazioni dei fratelli Ghibicunghi, stiamo tornando proprio da Siegfried,
che veleggia allegramente sul Reno in una navicella sulla quale ha imbarcato
anche Grane, dirigendola con poderosi colpi di remo contro la corrente del
fiume.
È
il tema del suo Grido che si fa largo
progressivamente negli archi (viole e celli) in MIb, poi DOb, mentre Hagen e con lui Gunther
tendono l’orecchio verso il fiume, dal quale il motivo si fa sentire in
lontananza nel corno (ora in FA maggiore). La caduta sopratonica-dominante
(SOL-DO) che chiude il Grido viene ripresa da corno e violoncelli con il SOL in
staccato, caratteristico del tema di
Hagen; sì, perché costui è subito corso in riva al fiume per sincerarsi
dell’arrivo di Siegfried.
Ora
anche spezzoni del tema dei Ghibicunghi si aggiungono a quello di Hagen,
facendosi sempre più concitati, poiché per i tre fratelli si avvicina il
momento fatidico di accogliere l’illustre ospite. Hagen scorge finalmente
Siegfried da lontano e per tre volte il tema della schiavitù – quella in cui il Nibelungo si ripromette di ridurre
Siegfried - risuona in orchestra, accompagnato da folate nei violini, che
sembrano evocare le possenti pagaiate del nostro eroe.
Il
cui corno ora fa udire il suo squillo più da vicino, sempre in FA,
contrappuntato però dal motivo del Canto
delle Figlie del Reno, che ritorna qui nella sua veste dimessa (quella
della scena finale del Rheingold): altra chiara testimonianza del degrado in cui
l’intero universo, compreso l’incolpevole – perché ignaro – Siegfried è
sprofondato a partire da quell’ormai lontano peccato originale.
Hagen
ha ormai riconosciuto l’eroe, e ne descrive, cantando su uno spezzone del Grido, le abili manovre per dirigere la
barca fra i flutti, mentre in orchestra insiste il motivo del Canto delle Figlie del Reno, che ora
chiude, virando addirittura al naturale DO maggiore, con un simulacro della
cadenza originaria delle ninfe (Heiajaheia! Wallalalala
heiajahei!) Mentre Hagen avverte i fratelli (sì sì, è proprio lui,
Siegfried, nessun altro di sicuro!) udiamo ancora due
ritorni, colossali, del Rheingold!
Rheingold! che però sfociano sguaiatamente nel tema dell’Anello, di
cui il Nibelungo evidentemente già sta assaporando il possesso!
Gunther
chiede conferma dell’arrivo di Siegfried e ancora negli archi ecco ribollire le
sestine di semicrome che evocano le ondate del fiume, mentre Hagen porta le
mani alla bocca per richiamare (Hoihò) l’attenzione dell’atteso ospite. Il
quale, su un perentorio ritorno del relativo tema, comunica di voler proprio
far visita al figlio di Gibich(1). Il tumulto in orchestra continua mentre
Hagen fa cenno a Siegfried di accostare e poi trascina lui stesso la barca sulla
riva, dove la ormeggia saldamente.
___
Note:
1.
Le saghe nordiche raccontano che Siegfried decide di far visita ai Burgundi
perché desideroso di far sua la principessa Kriemhild, universalmente nota
tanto per la sua bellezza quanto per la sua inavvicinabilità. Wagner viceversa
non ci fornisce alcuna plausibile ragione che giustifichi il desiderio di
Siegfried di incontrare proprio Gunther: qui siamo alla più pura forza del destino…
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