Hagen
pare un ragno che sorveglia attentamente le prede (Siegfried in testa, chiaro) che
si muovono sulla sua tela, pronto a farne un sol boccone: fino ad ora il suo
piano diabolico ha funzionato alla perfezione, forse addirittura al di là delle
sue stesse più rosee aspettative. Adesso non gli resta che cogliere il momento
opportuno per indirizzare gli eventi verso il suo obiettivo supremo: la rovina
di Siegfried, che gli consentirà di mettersi l’anello al dito! E quel momento
sta proprio per arrivare, poichè la reiterazone dell’accusa di Brünnhile a
Siegfried ha scatenato la reazione di tutti gli astanti.
Reazione
che si materializza in rapida successione: dapprima il popolo (uomini e poi
donne) che avanza pesanti sospetti su Siegfried, accompagnato da folate dei
violini sulle quali si staglia nei fiati il tema della frustrazione; poi
(accompagnato dal ritmo dell’annientamento) ecco Gunther che, già
sputtanato di fronte ai suoi sudditi per aver affidato a terzi l’impresa di
conquistargli la moglie, ora chiede a Siegfried quanto meno che gli sia
risparmiata l’infamia del tradimento; ancora Gutrune, sempre sull’annientamento
e con le seconde minori discendenti della frustrazione, che vorrebbe
togliersi il peso del sospetto di esser stata cornificata ancor prima di
convolare a nozze; infine nuovamente il popolo, che reclama da Siegfried una
chiara discolpa dall’accusa di Brünnhilde, attraverso un formale e solenne
giuramento.
E
così, accusato da Brünnhilde e fatto oggetto dei sospetti dei Ghibicunghi,
Siegfried spavaldamente si dichiara pronto a giurare la sua verità: con accenti
di stentorea retorica, accompagnato da pesanti accordi dell’orchestra, secondo
le usanze chiede che qualcuno offra la sua arma sulla quale lui è pronto a
prestare giuramento. Hagen (ecco il ragno in agguato) cui non par vero di poter
sfruttare il colossale quanto inverosimile malinteso per avviare il processo
che porterà alla sentenza di morte nei confronti del traditore, presta
immediatamente la punta della sua lancia per accogliere e certificare il
giuramento di Siegfried. Non a caso sono i motivi della follia della
vendetta e della schiavitù e poi quello (tremendo davvero) dell’espiazione,
che incastonano la sua pronta offerta.
Dopo
un poderoso ritorno a piena orchestra del tema della follia della vendetta
e mentre gli uomini fanno cerchio intorno a lui e ad Hagen, Siegfried giura
sulla lancia del mezzosangue (Helle Wehr! Heilige Waffe! Hilf meinem ewigen
Eide!) scandendo le parole su un nuovo motivo (del giuramento, appunto).
Spezzoni della follia della vendetta vagano ancora in orchestra, insieme
al motivo (quinta discendente) di Hagen, mentre Siegfried prosegue: che
questa lancia mi colpisca e ferisca e mi uccida pure, se quella donna dice il
vero e io ho rotto il patto di fedeltà con Gunther!
Qui
l’orchestra pare ritornata al terz’atto di Walküre: giacchè prorompe in una reminiscenza
del grido di guerra delle Valchirie ad accompagnare una furiosa Brünnhilde
che si è letteralmente catapultata nel cerchio umano, dove ha violentemente
strappato dalle mani di Siegfried la punta della lancia di Hagen, sulla quale è
lei adesso a giurare(1)! Lo fa impiegando le stesse parole e circa le stesse
note di Siegfried, ma su un tappeto orchestrale fatto di veloci terzine
ribattute dei fiati e di convulse figurazioni (sestine di semicrome) dei
violini, che mirabilmente evocano il suo stato d’animo ferocemente alterato
contro Siegfried. Per due volte si ode in orchestra il motivo dell’assassinio
(che era per la prima volta comparso durante il notturno incontro fra Hagen e
Alberich!) mentre Brünnhilde invoca quest’arma perchè colpisca a morte l’uomo(2) che
si è or ora macchiato di spergiuro! (e su quel Meineid si tocca il SI naturale.)
Apriti cielo! E il cielo (i fulmini di Donner) viene infatti invocato dagli
astanti inorriditi, perchè faccia cessare quell’insopportabile ignominia.
Da
qui fino alla fine la scena è monopolizzata da Siegfried, l’unico ad avere la
parola. Con approccio squisitamente maschilista invita Gunther a prendersi cura
della sua donna per far cessare le calunnie che lei va spargendo. Suggerisce di
farla riposare in modo che possa sbollire quell’ira che reca danno e disonore a
tutti quanti (ma su queste parole oboi, corno inglese e clarinetti citano
nientemeno che il tema dell’amore! sì, perchè è solo l'amore perduto ciò che
evidentemente muove le azioni ed il comportamento di Brünnhilde.)
Siegfried
invita gli uomini ad andarsene, lasciando perdere queste diatribe da
donnicciuole (!) Poi ancora, in privato, accompagnato dal motivo del fuoco
di Loge (che evidentemente rievoca quanto accaduto la sera precedente) sembra
quasi scusarsi con Gunther: forse il Tarnhelm (di cui udiamo il motivo)
ieri sera non ha funzionato a dovere, chissà... ma stai tranquillo che alla
fine la donna si placherà e sarà felice di essere tua sposa(3). Su queste
parole riappare ancora il motivo dell’amore eroico, ma spezzoni del tema
dell’anello e della rinunzia parrebbero smentire questa
ottimistica previsione...
Infine,
Siegfried invita guerrieri e donne alla sua festa nuziale: il tema del grido
di nozze qui la fa da padrone, reiterato e variato mentre Siegfried si
lascia andare addirittura a volute di belcanto
(dove va a toccare persino il DO acuto) che bene rappresentano musicalmente la
sua totale, clamorosa perversione. Ma qualcosa ci dice che non tutto è
sistemato, se sulle parole (riferite a se stesso) “Wen die Minne freut” (colui
al quale l’amore sorride) udiamo il tema della rinunzia! Poi cinge
spavaldamente e possessivamente Gutrune e se la porta via quasi di peso, seguito
dal codazzo di donne e guerrieri che entrano con lui nelle sale della reggia per
festeggiare il suo matrimonio.
Indietro
restano solo tre personaggi che – di lì a poco – lo sottoporranno ad un
processo sommario che si concluderà con la sua condanna a morte!
___
Note:
1. É questa
una cosa abbastanza inaudita, per una (in)civiltà rozzamente maschilista, che
riservava certe cerimonie solo a rappresentanti del cosiddetto sesso
forte.
2. É
precisamente ciò che accadrà nel terz’atto.
3. Pare
quasi che Siegfried voglia spiegare l’atteggiamento di Brünnhilde come semplice
e passeggera arrabbiatura per essere stata, in certo qual modo, conquistata per conto terzi.
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