“Non
è un uomo!”
In
sole tre misure i violini, quasi impazziti, hanno appena disegnato un arco di semicrome (dal DO
sopra il rigo al LA sotto, per poi risalire al SI) tutte irregolari, proprio ad
evocare un petto che sussulta e freme sotto un’emozione squassante, al limite
della sincope. Anticipando così l’esterrefatto urlo di Siegfried e
sottolineando il suo balzare all’indietro, in stato di terrorizzata agitazione,
proprio come di fronte ad un fenomeno ignoto ed inaspettato. Ma se lo guardiamo
da vicino, il motivo altro non è che una variante – qui deformata dalla…
sorpresa - del tema della Gioia d’amore,
che avevamo udito per la prima volta dopo che il ragazzo aveva sistemato per
sempre Mime e si era rivolto all’Uccellino chiedendogli di trovargli un
compagno…
Questo
motivo farà da sfondo alle successive esternazioni dei Siegfried - che ora
sente il cuore prender fuoco, l’angoscia oscurargli la vista e le vertigini
ottenebrargli la mente - ma per intanto i violini richiamano quello del Vincolo d’amore che, esposto con
andamento rubato, mostra tutta la sua
rassomiglianza con il primo.
Chi
mi aiuta adesso? si domanda smarrito, ed il tema dei Wälsi ne sottolinea il
richiamo istintivo alla madre, “Pensa a me!”: un impulso propriamente freudiano!(1) Il motivo della Gioia
d’amore scende nei violini dal SOL (terza minore della tonica) fino al MI
dell’ottava sottostante, accompagnando Siegfried che nuovamente si china sulla
dormiente; poi, modulando a LA, si innalza, percorrendo un’ascesa che richiama
l’Eredità del mondo, e raggiunge il MI, armonizzato come dominante.
Come
sveglio la giovane - si chiede sospirando, dopo un lungo silenzio - così che mi
apra i suoi occhi? È ancora la Gioia d’amore a sostenere questo interrogativo,
pieno di dubbi sulla propria capacità di sostenere la prova (“Lo sguardo suo m'abbaglierebbe ancora? La mia baldanza
l'oserebbe? Sopporterei quella luce?”) E infatti una variante mossa e
distorta del tema dei Wälsi torna allorchè Siegfried ammette la sua
impreparazione ad affrontare questo frangente e il timore di non essere
abbastanza coraggioso per farlo.
Un’altra
variante, del motivo del Sonno di Brünnhilde, anticipa ora la domanda capitale:
è per caso questa la paura? Qui fa
capolino negli archi un inciso che ne ricorda da vicino un altro che compare
nel primo atto del Tristan(2) nel momento in cui Isolde indica a
Brangäne il filtro (di morte!) che l’ancella dovrà versare nella coppa per il
brindisi con Tristan(3).
“Mamma,
mamma” - invoca ancora il ragazzo impotente, mentre il tema dei Wälsi si
mescola a quello della Gioia d’amore – guarda qui il tuo figliolo coraggioso!
(che figura barbina ci sta facendo, dovremmo aggiungere.) ”Una donna giace
addormentata” e il tema del Sonno, nel celestiale MI maggiore, scende nei
violini, prima che Siegfried ammetta di avere – proprio ora – imparato da lei
la paura.
Dopo
un inciso sul tema di Freia, il ragazzo si domanda: ma come vincerla? Come
riprendere coraggio? Per svegliarmi devo assolutamente svegliare lei! Qui oboi
e clarinetti, accompagnati dalla tromba, impugnano persino il tema ampliato
della Spada, come a far coraggio al ragazzo, poi quello della Gioia di vivere,
ancora variato, accompagna Siegfried che si riaccosta a Brünnhilde sempre più
estasiato: “Dolce mi freme la sua bocca fiorente”, canta salendo cromaticamente
dal SI al FA maggiore. Il clarinetto solo riprende quel FA per scendere al MI
che corno, fagotti e archi vestono di un’armonizzazione da struggimento,
precisamente come nel Tristan avevano
armonizzato il RE sul quale l’eroe morente aveva cantato il nome di Isolde, poco prima dell’arrivo
dell’amata a Kareol (“Ach, Isolde,
Isolde! Wie schön bist du!”)
Ancora
il clarinetto riprende da quel MI per intonare il Vincolo d’amore, con
Siegfried che esclama (sempre riferito alla bocca della giovane): “Come mite tremando mi attira tremante!” Ancora la Gioia
d’amore, adesso con moto più languido, prepara le parole di Siegfried “Ah! Di
quel respiro il caldo, dilettoso profumo!”, sulle quali i violini salgono cromaticamente
dalla tonica FA al SI maggiore, sul cui accordo in fortissimo Siegfried implora (dominante-tonica) “Erwache!”,
svegliati, subito reiterato un semitono sopra (SOL-DO) prima di risalire al MIb
sulle parole “Heiliges Weib!”, o donna sacra, cui segue come sigillo il tema dell’Enigma
del destino, nei corni.
Ma Brünnhilde non sente, e allora Siegfried si decide: devo svegliare la giovane, mi
costasse ciò anche la vita! E la seconda sezione del motivo della Rinunzia – quella che, nel Rheingold,
aveva accompagnato le parole di Loge “Weibes Wonne und Werth” (il piacere e il
valore della donna) - sottolinea quest’ultima esternazione. Il che ci fa capire
che è arrivato il momento di fermarci un attimo a ragionare su questo tema, di
portata davvero capitale nel Ring.
___
Note:
1. Però il Dottor Freud ai tempi era ancora
un ragazzino…
2. Per
forza di cose la Handlung doveva
lasciar tracce in tutto ciò che Wagner compose di seguito, a cominciare dalla
revisione del Tannhäuser.
3. Il
riferimento potrebbe non essere per nulla casuale: anche qui la dicotomia
amore-morte la fa da padrona, come si vedrà tra poco.
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