Intanto l'orchestra continua da sola per altre 33 misure (e mezza…) per evocare mirabilmente il nuovo, silenzioso e terso panorama che si è aperto agli occhi di Siegfried e al nostro occhio… uditivo. È il clarinetto basso ad esalare ancora il motivo del Sonno, una prima volta, poi una seconda, intercalati dall'arpa (una sola, qui!) con arpeggi sulla dominante di RE, mentre l'Enigma del destino nei tromboni sembra ora dipingere proprio la curiosità che si agita in Siegfried.
Un'ulteriore reiterazione del Sonno, nei contrabbassi, fa da trampolino di lancio per i violini primi, che da un insistito SOL grave si incamminano in un lungo recitativo, che sale percorrendo il tema di Freia (come dire: l'Amore!) per ben tre ottave, per poi ulteriormente salire, dapprima al SI e poi al DO e quindi ancora – sul tema dell'Enigma nei tromboni - al DO# sovracuto. Dal quale iniziano la dolcissima discesa, ora modulando a MI maggiore, sul motivo del Sonno. Arrivati al LA sotto il rigo, ecco una nuova risalita su Freia per due ottave esatte, dove udiamo le prime parole pronunciate da uno stupefatto Siegfried.
"Selige Öde auf sonniger Höh'! Beata solitudine su un'altura assolata! Siegfried lo canta sul tema dell'Enigma, poiché ancora si sta domandando dove mai sia capitato, ma al suo SI naturale tutti gli strumentini sovrappongono un RE#, sesta di FA# maggiore, che scende alla dominante DO#, rispondendo esplicitamente alla domanda di Siegfried con il tema del Canto delle Figlie del Reno, che abbiamo visto qui rappresentare Brünnhilde!
E se ancora vi fosse bisogno – per noi – di conferme, ecco una modulazione plagale a SI maggiore, con un ultimo intervento dell'inciso dell'Uccellino, dove il clarinetto e poi l'oboe ci fanno risentire (con quanta emozione!) il tema del Vincolo d'amore, sì proprio quello che per la prima volta era comparso nel Rheingold, sulle parole di Fricka "herrliche Wohnung, wonniger Hausrat": ecco, qui siamo a casa di Brünnhilde, sembra volerci sussurrare, prima di trascolorare ancora nella variante del tema di Freia, che accompagna Siegfried ad esplorare poco a poco quella dimora.
Siamo ora passati a MI minore e il tema della Cavalcata, sommesso nei corni, ci preannuncia ciò che Siegfried sta scoprendo: un destriero addormentato sotto un abete. Ma subito, poco più in là, un'altra figura attira irresistibilmente l'attenzione del ragazzo!
Corno, violini primi e violoncelli anticipano a noi – Siegfried lo scoprirà più tardi – di chi si tratta: perché cantano, in modo davvero sbudellante, l'Addio di Wotan! Il tema viene mirabilmente sviluppato, facendo da sfondo alle domande che Siegfried si pone (chi giace laggiu? un uomo in armi!) e ai suoi primi gesti: togliere lo scudo che ricopre quel corpo, e poi l'elmo che nasconde viso e capigliatura.
Il tema dell'Addio è ancora trasmutato (attraverso due dolci gruppetti) in quello del Vincolo d'amore, proprio mentre Siegfried rimuove l'elmo e scopre il lunghi riccioli biondi di quello che continua a prendere per un uomo armato di tutto punto. Il tema di Freia si sovrappone a quello del Vincolo, mentre Siegfried contempla ammirato lo scenario paradisiaco che lo circonda, prima di chinarsi sul corpo del dormiente, accompagnato dal LA tenuto (sottodominante della tonica MI) di fiati e violini, a creare una sospensione, un'attesa carica di curiosità e di mistero.
Gli sciolgo la corazza? si domanda ansioso. E per far prima, afferra la sua Nothung per recidere di netto i lacci che la stringono attorno a quel seno che si gonfia con la regolarità del respiro, che assume il ritmo della… Cavalcata, nelle due trombe, in LA minore. Vieni, mia fedele spada, e taglia quel ferro! In FA maggiore subito il corno chiama a rapporto la Nothung, poi due corni fanno eco al suo tema, quindi ancora i clarinetti, che sfumano dolcemente sulla sezione finale del tema della Rinunzia (quella su cui Loge aveva cantato del "valore della donna") mentre Siegfried rimuove con cautela la corazza da quel corpo, per fare la scoperta più spaventevole della sua vita.
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