A malapena spenti i severi richiami del Patto, il dio, appoggiato alla sua lancia, grida verso l'antro: Wache Wala(1)! Wala! Erwach! Su, svegliati, balena (!)(2) Lo fa cantando un nuovo tema, detto della Fatalità ineluttabile, un motivo che dopo un'iniziale discesa ha un'impennata (qui sul secondo Wala) di un intervallo di nona e poi, dopo una lieve ricaduta, ha un nuovo sussulto, una terza minore ascendente (sull'Erwach!) Un motivo che risentiamo subito dopo, dapprima in orchestra (sulle parole Herauf! Herauf!) e alla fine del richiamo di Wotan, nella voce (Ewiges Weib! Wache, erwache, du Wala…) Un tema che evoca eroismi e sconfitte, che sembra quasi voler dire: io ce l'ho messa tutta, ma accidenti… qualcosa è andato storto… però forse c'è ancora rimedio, chissà…
Alla lettera, l'invocazione è quanto di più pleonastico si possa immaginare (lo stesso concetto – su, svegliati, io canto il canto del tuo risveglio, quindi sorgi ed emergi dal profondo… e così via - è ripetuto più e più volte volte) ed è zeppa di cacofonie (il che torna assai utile alla Stabreim…) oltre che di tono assai retorico. Ma è la musica che si incarica di impreziosirla, con il richiamo agli arcani accordi del Viandante, ma addirittura - sulle parole "Ewiges Weib! Aus heimischer Tiefe", Eterna Donna, dal profondo natìo – con una mirabile sintesi del tema dell'Elemento primordiale, di certo associabile ad Erda, con un frammento di quello di Siegfried!
Quindi è il tema del Patto, ancora e sempre, reiterato due volte e con un rallentamento progressivo, a chiudere l'autoritaria invocazione: scendendo dal RE al DO# della seconda ottava sottostante, sembra proprio rimbombare fin giù nel profondo del sottosuolo per intimare ad Erda il risveglio.
E subito arcani accordi degli strumentini, che scendono cromaticamente dal FA al DO# - sullo stesso DO# tenuto del timpano, che ha prolungato l'ultima nota del Patto – e che rappresentano (tema della Magìa del sonno) il suo stato di perdurante torpore, accompagnano l'emergere di Erda dal fondo della caverna, che si è illuminata (proprio come nel Rheingold) di una luce azzurrina. Erda si chiede chi e cosa l'abbia ridestata dal suo eterno - anzi precisamente: dal suo sapiente - sonno. Lo fa (iniziando con "Stark ruf das lied", forte chiama il canto) su una continua discesa del tema della Magìa del sonno, prima negli archi (DO#-DO-SI-SIb-LA) poi nei fiati (LA-SOL#-SOL-FA#-MI#) poi ancora negli archi (FA-MI-MIb).
Prima che parli Wotan, sono oboi e clarinetti, poi i corni, a chiarire a lei e a noi la ragione profonda del suo forzato risveglio: sì perché intonano, ancora una volta, il tema dell'Enigma del destino, quell'eterno perché che ci assilla tutti fin dalla Walküre. Un perché che ora non dà pace a Wotan, che cerca - e qui quasi esige da Erda – una risposta, e non solo al perché, ma anche e soprattutto al... percome!
Anche questo dialogo - che in realtà vedremo essere un "dialogo fra sordi" - che intercorre fra il Viandante ed Erda(3) serve da ricapitolazione di fatti e concetti a noi ormai noti, ma soprattutto da riproposizione di temi musicali familiari, sottilmente variati in funzione della circostanza. Vi contempleremo – ammirati – anche la nascita di un nuovo, stupendo tema.
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Note:
1. Wala è sinonimo di Völva, la mitica veggente nordica. Wagner prende lo spunto per la visita di Wotan ad Erda, in cui il dio chiede alla onnisciente lumi sul futuro, direttamente dalla Völuspa dell'Edda Antica. Nella prima strofa, la Völva proclama: "Secondo la tua volontà, o Valföðr (Odin) io racconterò delle più antiche vicende umane". Peraltro, qui Erda nulla rivelerà di quanto Wotan già non conosca, o paventi.
2. Non è un'offesa, né significa che Erda sia obesa! Il termine Wala rappresenta anche una grossa balena (Walfisch) il più grande mammifero che popola l'orbe terracqueo, quindi la madre di tutte le madri.
3. Da un punto di vista concreto, l'incontro fra Wotan ed Erda sortisce un risultato praticamente nullo, anzi appare quasi una sconclusionata pantomima: Erda non rivelerà alcunchè di nuovo e Wotan, da parte sua, dopo aver per tre volte chiesto lumi sul suo futuro, affermerà infine di non necessitare di profezie e oracoli, avendo ormai preso irrevocabili decisioni.
2. Non è un'offesa, né significa che Erda sia obesa! Il termine Wala rappresenta anche una grossa balena (Walfisch) il più grande mammifero che popola l'orbe terracqueo, quindi la madre di tutte le madri.
3. Da un punto di vista concreto, l'incontro fra Wotan ed Erda sortisce un risultato praticamente nullo, anzi appare quasi una sconclusionata pantomima: Erda non rivelerà alcunchè di nuovo e Wotan, da parte sua, dopo aver per tre volte chiesto lumi sul suo futuro, affermerà infine di non necessitare di profezie e oracoli, avendo ormai preso irrevocabili decisioni.
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