Il
bieco Hagen è ormai ad un passo, che dico, ad un gesto dalla vittoria totale.
La sua perfida quanto improbabile(1) macchinazione ha incredibilmente - grazie
alla dabbenaggine dei fratellastri ghibicunghi e ai comportamenti a dir poco
bizzarri del duo Siegfried-Brünnhilde
- dato i frutti sperati: l’Anello adesso è lì, proprio davanti a lui, chiede
solo di essere sfilato dal dito di un cadavere che non può più opporsi, così
come non può certo opporsi materialmente chiunque altro al mondo. E poi? Fine
del Ring con trionfo dei Nibelunghi-figlio-e-padre! Non è straordinario?
E
invece no, il dramma cosmico mica può finire in questo modo tanto banale e
nichilista... qualcosa deve assolutamente impedirlo, perbacco! E a Wagner non
resta se non un mezzuccio (fra il comico e il grottesco) che fa parte
dell’armamentario da grand opéra
(qual’era la Siegfrieds Tod,
appunto). Solo un (ennesimo) accadimento del tutto irrealistico e gratuito
poteva impedire al dramma di arrivare alla sgradevole conclusione tanto temuta
da Wotan (in realtà da…Wagner?) Ecco allora che, come Hagen cerca di sfilare l’Anello
dal dito di Siegfried, la mano del morto si leva minacciosa ed atterrisce lui e
tutti quanti i presenti.(2)
L’evento
miracoloso (o miracolistico) è però accompagnato mirabilmente, quanto
appropriatamente, dai suoni che sorgono improvvisamente in orchestra, dove si
passa bruscamente dalla truce atmosfera che aveva appena ospitato un feroce
omicidio ad una quiete arcana e soprannaturale, simile a quella che aveva
introdotto l’azzurrina apparizione di Erda verso la fine del Rheingold. Su un
accordo di RE maggiore dei fiati la prima tromba espone il tema della Spada, quasi che Siegfried ancora la
stia brandendo contro il nemico che lo minaccia.
Poi
ecco un ritorno emozionante, che ci riporta alla citata apparizione di Erda:
qui invece è Brünnhilde
che appare sullo sfondo, avanzando lentamente verso il proscenio, mentre
annuncia la sua vendetta per Siegfried. La accompagnano, giustapposti, i temi
del Crepuscolo (discendente, tre volte) e dell’Elemento primordiale (ascendente, due volte) e suggella il tutto il
tema dell’Enigma del destino. Sì, perchè
qui si sta ormai compiendo il destino dell’Universo. Brünnhilde prosegue annunciando
l’orazione funebre per il defunto, e ancora udiamo l’Enigma (nella voce doppiata prima dalle tube, poi dai violini) subito
seguito dal Presagio di morte, quel
tema sul quale – quanto tempo è passato... - la stessa (allora-)valchiria aveva
annunciato la fine imminente al padre del suo eroe.
La
scenetta che segue vede impegnate le due rivali (si fa per dire...) Gutrune e
Brünnhilde a
rinfacciarsi accuse di mestatrice e traditrice. La prima, che ora ha anche un
altro congiunto da piangere, affronta la sopraggiungente seconda con astio(3):
tu hai portato in questa casa tutte queste sventure, invidiosa e maligna che
non sei altro!(4) E le veloci, agitate semicrome dei violini accompagnano la
sua accusa. Al che Brünnhilde annuncia (alla buonora!) di essere stata sposa di
Siegfried prima ancora che Gutrune lo incontrasse, e annichilisce la poveretta,
paragonandola ad una concubina(5). È nientemeno che il tema dell’Eredità del mondo che suggella questa
tardiva dichiarazione.
E
allora Gutrune, ancora sulle veloci discese dei violini, che poi intonano
appropriatamente il motivo dell’Inganno
magico, maledice Hagen: adesso tutta la macchinazione del fratellastro le risulta
perfettamente chiara(6). Il suo piccolo tema la accompagna mentre si inchina
davanti alla salma di Siegfried e poi va a curvarsi su quella del fratello (e
in quella posizione rimarrà sino alla fine(7)). Tre ritorni dell’Enigma in tromboni, corni e violini,
alternati ai sordi rintocchi dei timpani, preparano la solenne atmosfera del
grande epicedio.
___
Note:
1.
Si è ampiamente fatto cenno alla nutrita serie di fatti, azioni e comportamenti
assolutamente gratuiti, irrealistici e/o privi di senso logico che hanno reso
possibile il materializzarsi della situazione alla quale siamo arrivati.
2.
Qui Teodoro Celli cerca una difesa
d’ufficio di Wagner, azzardando una spiegazione francamente poco convincente:
Hagen avrebbe una specie di suggestione, credendo di vedere il braccio di
Siegfried che si alza, proprio come Macbeth crede di vedere la foresta di
Birnam che gli viene incontro. Beh, si tratta di due chiare imprecisioni:
primo, il braccio semovente di Siegfried è visto anche dagli altri astanti, che
ne rimangono atterriti; secondo poi, Macbeth non crede di vedere, ma i suoi guerrieri vedono per
davvero muovergli incontro qualcosa di simile alla foresta, un accadimento
nient’affatto miracoloso.
3.
Questa scena è di una drammaticità infinitamente superiore a ciò che leggiamo
nelle Saghe, dove Brynhild scopre quasi per caso (e da Gudrun!) di essere stata
conquistata a Gunnar attraverso uno stratagemma di Sigurd.
4.
Qui risulta chiaro che Gutrune è tuttora convinta dell’innocenza di Siegfried,
riguardo ai rapporti con Brünnhilde, e che considera quest’ultima una volgare
mestatrice, una che ha cercato di strapparle lo sposo legittimo… insomma: una
sgualdrina!
5.
Qualche esegeta piuttosto disattento deduce da ciò che Gutrune rappresenti –
come persona o come incarnazione di una civiltà - l’archetipo della puttana.
Nulla di più lontano da ciò che si può constatare: lei è semplicemente una
povera e meschina donnicciuola, e per di più con princìpi abbastanza
conservatori (magari retrogradi). Mai e poi mai avrebbe accettato di unirsi a
Siegfried se avesse saputo (cosa che Hagen le ha scientificamente taciuto)
dell’esistente legame di lui con Brünnhilde. È invece quest’ultima che, ignara
del filtro e della macchinazione di Hagen, è portata a convincersi delle
qualità… puttanesche della sorella di Gunther!
6.
La reazione di Gutrune è solo l’ultima delle conferme del suo ignorare il
precedente legame di Siegfried con Brünnhilde. Ora le è chiaro che fu Hagen a
plagiarla con l’inganno, inducendola a compiere un’azione contraria ai suoi
princìpi. Mostra persino un filo di compassione e comprensione per Brünnhilde,
prima vittima di quella infernale macchinazione. (Detto fra noi: una
sgualdrinella non si comporterebbe certo così!)
7.
Alla prima di Bayreuth Wagner fece
morire Gutrune di crepacuore.
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