Il
motivo del Grido di guerra di Brünnhilde (flauto e archi) e quello (in
contrappunto) della Cavalcata (in
trombe e tromboni) evocano efficacemente lo zompo di cavallo e cavallerizza
dentro il... Fuoco di Loge, il cui Incantesimo ormai esplode (in FA#) invadendo
lo spazio sonoro e – sulla scena – quello occupato dalla reggia ghibicunga,
raggiunta dal rapido propagarsi delle fiamme. Fiamme che però altrettando
rapidamente – modulazione a LA maggiore - svaniscono perchè spente da un nuovo e
impressionante fenomeno naturale: l’esondazione del Reno!(1)
Sono
adesso le veloci sestine di semicrome del tema dell’Ondeggiamento ad accompagnare le ondate del fiume che si riversano
sulla scena (la tonalità passa prima a DO e poi a LAb). Cavalcando a nuoto tali
onde le tre Figlie del Reno arrivano presso le ceneri di Brünnhilde, accompagnate da due "seconde
minori" nei fiati (DO-SI, la Schiavitù):
è Hagen, che ha seguito con comprensibile ansia lo sviluppo degli avvenimenti e
che ora osserva terrorizzato l’avvicinarsi delle ninfe all’Anello! Così, mentre
i fiati espongono, forte, il tema (FA-MIb) del Canto delle Figlie del Reno (che inneggia al Rheingold) lui si
libera delle armi e si getta precipitosamente in acqua nel tentativo di
recuperare l’Anello (“Zurück
dem Ring!”, sono le ultime parole pronunciate nella Tetralogia). Ma il tema del
Canto si infrange su una brutale “settima
di terza specie” (FA#-LA-DO-MI) un accordo composto precisamente con le note
del percorso ascendente del tema della Maledizione,
immediatamente esposte dai tre tromboni in unisono!
Uno
schianto in orchestra tronca di netto quel tema(2) e, insieme a quello dello Sguazzare delle tre ninfe, accompagna
ora il poveraccio che viene trascinato a fondo(3) da Woglinde e Wellgunde,
mentre Flosshilde si impadronisce dell’Anello. Oboi e clarinetti ne
sottolineano la gaiezza e il giubilo, intonando il tema pentatonico delle Figlie del Reno, precisamente (LAb
maggiore) come era apparso al termine del Preludio del Rheingold.
Ora
quel LAb diviene dominante del REb che accompagna l’arrivo del tema del Walhall, che si scorge in lontananza,
avvolto da nubi e bagliori rossastri. Qui Wagner inventa una mirabile
poliritmia, affiancando al tempo principale di 6/8 (Figlie del Reno e Ondeggiamento)
quello di 3/2 degi ottoni e dei timpani (una battuta ne copre tre di quelle del
tempo principale) caratteristico dell’imponenza (ormai peraltro prossima alla fine)
del Walhall.
Il
REb contagia anche il tema delle Figlie
del Reno, che torna in oboi e clarinetti, sempre su un blando Ondeggiamento di archi e arpe, ma subito
contrappuntato (flauti) da quello della Redenzione
(qui il tempo secondario da 3/2 passa solo momentaneamente a 2/2) mentre le tre
ninfe si scorgono ancora a trastullarsi gaiamente con l’Anello sulla superficie
delle acque del fiume, ormai tornate nell’alveo naturale. Ancora il Walhall, che modula a MIb, dove
ritroviamo il tema delle Figlie del Reno
(oboi, clarinetti e corno inglese) sempre contrappuntato nei flauti dalla Redenzione e seguito da quello del Walhall, che i poveri ghibicunghi
osservano ora atterriti dalle macerie della loro reggia ormai crollata.
Pian
piano il castello degli dei si rende sempre più visibile, e l’orchestra evoca
il fenomeno con una progressiva salita di tonalità (qualcosa di enormemente
sviluppato rispetto a quanto già udito alla fine del Rheingold) e di volume e grandiosità di suono: ecco quindi che dal
MIb si passa a progressivamente al DO maggiore, dove al tema del Walhall
si aggiunge, negli archi bassi e viole, quello della Potenza degli dei (che si vedono seduti con gli eroi nella grande
sala, come nel racconto di Waltraute) e mentre, ciò che è sempre più
preoccupante, si fa più intenso il tema del Fuoco
di Loge, con il suo Incantesimo, che
ormai si appresta ad avvolgere la rocca.
Ancora
la progressione del Walhall, dapprima
a RE minore, sempre con la Potenza degli
dei in contrappunto e il Fuoco
che li avvolge; quindi altre ardite modulazioni con salti all’insù che sfociano
nel grandioso SOLb maggiore, in un’autentica aureola di Incantesimo (ottavino, flauti, arpe e archi) che avvolge la chiusa
del Walhall, la reiterazione
sopratonica-mediante e la salita alla dominante.
Ora
il Walhall cede il posto all’ultima,
colossale apparizione del tema di Siegfried,
che partendo dal SOLb chiude la sua sezione ascendente sul RE naturale (con un
gigantesco accordo a piena orchestra, inclusi triangolo, piatti e tam-tam) dal
quale si diparte – mentre le fiamme ormai divampano nella sala della rocca - il
tema del Crepuscolo, negli
strumentini, violini secondi e viole, che discende per due battute e si adagia,
un semitono più sotto, sul REb che chiuderà, con le ultime sette battute musicali,
il quadripartito dramma cosmico.
Ecco,
Siegfried che sfocia nel Crepuscolo: una drammatica e insieme
musicalmente straordinaria associazione tra il fallimento dell’eroe e il tramonto
di un intero Universo. Per lasciar posto a… che cosa???
___
Note:
1.
Anche questo improbabile susseguirsi di cataclismi sa lontano un miglio di
Grand-opéra, rispetto alle mitiche e gloriose manifestazioni naturali, tipo il
ponte-arcobaleno o l’uragano di Donner.
2.
Nel Commiato sarà il caso di domandarci
la ragione di questa troncatura del tema, per valutarne la portata.
3. Evidentemente la maledizione del
padre parrebbe avere effetto persino sul figlio!
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