Essendo
il palazzo ghibicungo affacciato sulla riva del Reno, si può anche dire di
Hagen che se ne stia seduto sulla sponda del fiume in attesa di vedervi passare
(per ora, ma per poco, solo eufemisticamente) i cadaveri dei suoi avversari… E
sono proprio Siegfried e Gunther (soprattutto il primo, va da sé) i bersagli
delle sue lugubri esternazioni.
La
potenza di questa scena(1) è paragonabile a quella di altre (tutte notturne) già
vissute o che dovremo vivere tra non molto: la veglia di Alberich (e l’incontro
con Wotan) a Neidhöhle all’inizio del second’atto di Siegfried; l’incontro
Hagen-Alberich all’inizio del prossimo atto; ma anche – sotto prospettive
diverse – l’addio di Wotan a Brünnhilde al termine della Walküre.
C’è
intanto un sottofondo che occupa quasi continuamente la scena: un ritmo
sincopato degli archi alti che ricorda la seconda sezione del tema dell’annientamento; sul quale gli archi
bassi, tube basse e contrabbasso-tuba, in tempi assai dilatati (molto moderato, alquanto esitante)
emettono dei sinistri tritoni (DOb-FA).
Su
questo poco rassicurante tappeto sonoro, mentre Hagen canta “Hier sitz' ich zur Wacht, wahre den Hof, wehre die Halle
dem Feind” (siedo qui a difesa della reggia dai nemici) calano dapprima
due comparse del tema del Grido di
Siegfried, nei fagotti, imbruttito quanto mai, e successivamente una versione
storpiata e pesante del Grido di
dominazione, che non ha nulla della smaccata baldanza originale,
caratteristica del padre di Hagen.
Ancora, sui versi “Gibichs Sohne wehet der Wind, auf Werben fährt
er dahin“ (Gunther se ne va col vento in poppa a trovar moglie) ecco nei legni
un lontano e gaio richiamo al Canto delle Figlie del Reno. Ma è questione di attimi, poichè subito torna l’atmosfera
pesante, con i biechi tritoni e due
cupi ritorni del Grido di Siegfried.
Dopodichè siamo alla volgare imitazione: così come al termine
della Walküre Wotan aveva intonato sul colossale tema di Siegfried il suo
proclama (chi teme la punta della mia lancia, mai attraverserà il fuoco) adesso
Hagen, sullo stesso tema, sentenzia “Ihm führt das Steuer ein starker Held, Gefahr
ihm will er bestehn” (Un eroe gli regge il timone, sfidando per lui il
pericolo).
E ancora il tema consunto del Grido
di dominazione prepara l’esposizione dell’obiettivo ultimo del figlio di
Alberich: “Die eigne Braut ihm bringt er zum Rhein; mir aber bringt er - den
Ring!” (la propria(2) sposa egli a lui porta sul Reno; ma porta egli a me -
l'anello!) Qui sentiamo ribollire i temi di Gutrune e della cavalcata, prima dell’imperioso,
spaventevole scatto finale della voce di Hagen, un repentino salto ascendente di
settima, dal MI al RE#, che ergendosi dalla precedente palude, impone la
tonalità di SI maggiore, con tanto di accordo a piena orchestra, precisamente
sulla parola Ring! Due ricorrenze
della Rinunzia (oboi-clarinetti e
tromba bassa-trombone) seguono immediatamente, con la postilla del tema dell’Oro in un corno. Così Hagen ricorda a se
stesso e a noi la genesi dell’Anello: la rinuncia di Alberich all’amore per impadronirsi
dell’oro con cui fabbricarselo!
La conclusione dell’esternazione di Hagen ne esplicita tutta la bassezza
morale: sì sì, voi due figli di papà spassatevela pure in letizia (è il tema
della veglia – principiante con una salita MIb-DOb e successiva discesa sul
REb - che sorregge le sue parole “Ihr freien Söhne, frohe Gesellen, segelt nur
lustig dahin”) ma sappiate che – in realtà – state solo servendo il figlio del
Nibelungo! Su queste parole torna a farsi udire - precisamente come il
materializzarsi di un oscuro presagio manifestato da Wotan nella sua drammatica
confessione alla figlia (Walküre, atto II) – il tema della Benedizione del figlio del Nibelungo!
Ancora una comparsa raddoppiata del tema del Grido di dominazione - adesso proprio irriconoscibile, quasi si
stesse addormentando con Hagen(3) - accompagna la calata di un tendaggio che
nasconde alla vista il palcoscenico per permettere un cambio di scena. Durante il
quale ascoltiamo un interludio strumentale che sembra riassumere i tratti
salienti della situazione, e allo stesso tempo prepara il terreno per la
successiva scena, che sarà davvero capitale per le sorti del Ring.
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Note:
1. Si tratta dell'unica corposa aggiunta operata da Wagner al soggetto dell'originaria Siegfrieds Tod.
2. Qui viene spazzato via ogni residuo dubbio riguardo la perfetta conoscenza che Hagen possiede del trascorso rapporto di Siegfried con Brünnhilde.
2. Qui viene spazzato via ogni residuo dubbio riguardo la perfetta conoscenza che Hagen possiede del trascorso rapporto di Siegfried con Brünnhilde.
3. Ritroveremo Hagen alla fine di
questa nottata (inizio dell’Atto II) quando gli comparirà dinanzi il padre.
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